Il profeta Samuele, quello stesso che era stato giudice d’Israele durante parecchi anni prima della nascita di Davide, fino al momento in cui Israele aveva chiesto un re, era nella dimora di Iesse, perché mandato dall’Eterno per scegliere il futuro re. Tutti i fratelli di Davide, erano comparsi davanti Samuele, ma di essi aveva ritenuto l’attenzione di quest’ultimo. Sebbene fossero tutti valorosi soldati dell’esercito reale. Davide era nei camp, Iesse l’aveva fatto chiamare. Al suo arrivo, tutti gli sguardi si fissarono su di lui che arrossì di confusione. Il giovane si presenta davanti al profeta, il viso sudato e i capelli in riccioli disordinati. Vedendolo il profeta esclamò con calma e autorità: «Signori, ho la testimonianza dentro di me che è costui quello che sono venuto a ungere». Mentre i fratelli maggiori erano visibilmente contrariati, il minore era stupito e perplesso.
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Allora il vecchio profeta prese un corno di olio e pronunciò queste parole con unzione: «Figlio, parlo nel nome del Signore, e ti ungo oggi in mezzo ai tuoi fratelli. Lo Spirito del Signore verrà su di te e tu andrai e compirai grandi prodigi nel nome del Signore. Dio t’innalzerà al momento venuto e tu regnerai sul tuo popolo».
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Iesse poneva molte domande mentre riaccompagnava il profeta. Perché Samuele non aveva scelto il primogenito come era scritto nella legge di Dio? Il profeta gli spiega che la direzione dell’Iddio vivente era molto più importante che quello che era scritto nella tradizione e che Dio l’aveva indirizza ona ungere il minore. Adesso non aveva che da aspettare il compimento di Dio. I fratelli maggiori, gelosi che un sognatore e un cantante fosse stato scelto al loro posto, «rubando loro» una gloria che apparteneva loro di diritto, pensavano che certamente il vecchio profeta fosse diventato senile, e che niente si sarebbe avverato.
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La vita riprese il suo corso quotidiano e Davide ritornò alle sue pecorelle. Tuttavia qualcosa succedeva in lui: il suo viso era diventato luminoso, i suoi occhi brillavano. Come mai prima aveva voglia di cantare: «Con te, mi precipito su una truppa in armi, con il mio Dio, oltrepasso le mura». Unto da Dio! Non ne conosceva realmente la significazione, ma l’esperienza era così meravigliosa che il giovane cantava all’Iddio d’Israele.
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I PRIMI FRUTTI DELL’UNZIONE
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Il tempo passava e niente avveniva. Tuttavia Dio aveva parlato, Davide era stato unto; e certamente si sarebbe compiuto. Saul doveva regnare ancora una quindicina di anni ma per Dio mille anni sono come un giorno e un giorno è come mille anni (2 Pi. 3 :8). Ciò che era importante era che un nuovo re era stato unto. Non rimaneva che aspettare.
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Mentre Saul continuava a regnare, Davide, si esercitava a agire secondo la direzione di questa nuova unzione. Nei campi, in mezzo al gregge, Davide cantava all’Eterno, suo pastore.
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La lode usciva dalle sue labbra come un fiume: era sempre felice. Ogni giorno gli portava nuove rivelazioni, come il sorgere d’un nuovo sole. Il Signore era il suo pastore e Davide sentiva che Israele doveva avere per re qualcuno con il cuore di pastore.
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Davide aveva questo cuore! Aveva tanto amore per le sue pecorelle che, quando il leone afferrò un agnello del suo gregge, il giovane non esitò a rischiare la sua vita per salvare l’agnello. Uccise il leone in una lotta corpo a corpo. La parola del profeta si realizzava, Davide avrebbe compiuto grandi gesta!
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LA NOSTRA EREDITÀ
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Come Davide, altre persone hanno ricevuto un’unzione dalla parte di Dio, un olio santo venendo dall’alto, lo Spirito del Signore «... fiumi d’acqua viva scorreranno dal suo seno», dice la Scrittura» (Giov. 7 :38). Conoscete certamente questo passaggio della Scrittura. Era l’ultimo e grande giorno della festa dei tabernacoli. Gesù si alzò e disse: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Colui che crede in me, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Disse ciò dello Spirito che avrebbero ricevuto coloro che avevano creduto in lui». Potete immaginare il buon cibo e le buone bibite che la folla ha condiviso. Alla fine della festa, è impossibile che qualcuno avesse ancora sete. Anche oggi, malgrado l’abbondanza nella quale vive, l’uomo ha ancora sete. Coloro che hanno tutto, sanno molto bene che le cose materiali non soddisfano. Quando una persona manca del necessario, immagina che se l’avesse la sua sete sarebbe soddisfatta, ma quando avete tutto e che niente vi manca, sapete che tutte queste cose non riescono a soddisfare. È proprio a queste persone che avevano bevuto abbondantemente che il Signore s’indirizza: «VOI AVETE SETE. VENITE E BEVETE».
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Non è difficile essere riempito di Spirito Santo. Bisogna innanzitutto venire a Gesù e poi, bisogna bere. Potete tenere un bicchiere nella mano, ammirare il suo contenuto, farne l’elogio, ma solo quando porterete il bicchiere alla bocca, aprirete le labbra e berrete, solo allora la vostra sete sarà soddisfatta. Anche bere lo Spirito Santo è facile. BEVETE lo Spirito Santo e da voi sgorgheranno fiumi d’acqua viva. E l’acqua porta la vita. Sarebbe impensabile credere di potere essere la luce del mondo, il sale della terra e di predicare il Vangelo solo con la forza delle qualità naturali, anche se messe in evidenza da tecniche religiose. Ciò non significa che bisogna essere contro le qualità naturali, o contro l’intelligenza. In ogni caso le qualità naturali devono essere assorbite dalla potenza sovrannaturale. Ecco perché, giusto prima di essere assunto al cielo, il nostro Maestro ci ha invitati a aspettare il compimento della promessa: RECEVERE LA POTENZA DALL’ALTO PER ESSERE TESTIMONI.
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Il cristianesimo apostolico, cioè quello dei cristiani della Chiesa primitiva, ci mostra chiaramente che il ministero cristiano non è la liturgia, la teologia, la psicologia, la denominazione, la scienza di sapere ben preparare i messaggi o l’organizzazione.
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NO! Il vero ministero cristiano è una realtà sovrannaturale. Non può escludere l’UNZIONE DIVINA che viene sui bambini spirituali malgrado la loro momentanea immaturità. Dio riserva per i suoi figli un ministero SPIRITUALE come quello di Gesù. Il ministero cristiano è e deve essere un ministero SOVRANATURALE; deve essere accompagnato da doni, capacità e rivelazioni. Soprattutto non credete che tutti capiscano, perché Dio lo riserva ai suoi eletti. Non aspettate di essere acclamato, di salire sul trono perché avranno capito la vostra unzione. Non succede così; il 1° libro di Samuele ce lo mostra (1:16). Pensate a Giuseppe e ai suoi fratelli. Come ai tempi di Gesù, troverete sul vostro cammino i Farisei che esprimeranno la loro opposizione e la loro diffidenza, ossessionati dalle loro tradizioni. L’unto di Dio sarà disprezzato.
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Sarà trattato d’esaltato, di fanatico, d’anima emotiva. Quelli che si trovano in queste condizioni non vacillino davanti i giudizi di coloro che non conoscono questo campo spirituale. Dio stesso giustificherà i suoi figli che a causa dell’opposizione non finiscono per disprezzare i doni ricevuti. Dio giustificherà certamente, ma forse solo dopo la prova. Coraggio fratelli e sorelle. Quando la prova vi avrà irrobustiti, camminerete saltellando di gioi, con il sorriso di Dio per voi.
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... MA
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Davide era stato unto per regnare Tuttavia, guardatelo! Si nasconde nelle grotte, scappa nella foresta. Cerca di servire nella casa di Saul; ne sposerà persino la figlia; lavora per Saulo come soldato, ma non è mai veramente ricevuto. Saulo odia l’unzione di Davide, questa capacità divina.
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Forse abbiamo sacrificato il nostro tempo, la nostra forza e la nostra capacità per fare prosperare sistemi umani fino a «sposare» il loro modo di fare. Ma siamo messi da parte oppure soffriamo di dovere accettare dei compromessi.
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La maggior parte resta con Saulo. Forse per aiutarlo. Ma non succede niente. Le nostre gesta finiscono per essere dimenticate. Sembra anche che la visione perisce e che la parola profetica riguardante il trono sia dimenticata. Ma l’unzione dimora anche nelle grotte. Cantici s’innalzano durante la notte dai cuori stanchi e rinnovano la speranza e il vigore. Cosa aspetta Dio a compiere la sua promessa? Quando compirà la sua parola? Alcuni vorrebbero accelerare i tempi «uccidendo Saulo», ma non è lo stile di Davide. I tempi sono nella mano di Davide nel quale riposa la nostra fiducia. È sovrano, e la sua parola si compirà.
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Per la potenza di questa gloriosa unzione dello Spirito Santo, siamo chiamati a compiere meraviglie. Spesso sono nascoste ma il giorno in cui Dio vorrà manifestare i suoi eletti, ne compirete delle più grandi come la vittoria sul potente Goliath.
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Nella chiesa primitiva quest’unzione riposava su ogni cristiano. La conversione, il battesimo nell’acqua e quello nello Spirito Santo erano i primi tre passi della vita cristiana. Non si perdeva tempo a discutere argomenti di fede. Era una chiesa arricchita della presenza dello Spirito Santo. Permettetemi di dire che era LA CHIESA ISTITUITA DA GESÙ CRISTO.
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Quest’unzione, questo battesimo nello Spirito è meraviglioso. È glorioso! È l’unzione che prepara al regno. Come Davide, l’abbiamo ricevuta prima di essere maturi e dobbiamo passare attraverso una preparazione prima che Gesù possa rivestirci di tutta l’autorità divina. Siate pazienti, fratelli. Avete ricevuto la prima pioggia? Anche la pioggia dell’ultima stagione verrà.
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Abbiamo ricevuto il pegno dell’eredità che possiamo ottenere pienamente già in questo mondo (Ef. 1:14). Si tratta della garanzia, del primo frutto, dell’assaggio, del primo versamento, dell’anticipo della completa redenzione e del pieno possesso. Questo “pegno” è lo Spirito Santo che abbiamo ricevuto; è questa unzione di Dio di cui quella che Davide ricevette dalle mani di Samuele è il tipo.
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La Bibbia insegna che «l’eredità» è un’unzione speciale. Si tratta della pienezza dello Spirito Santo, lo Spirito senza misura che possedeva Gesù.
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L’ONZIONE FINALE
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Il risultato della pienezza nel credente è di cantare e salmodiare con tutto il cuore al Signore. Il figlio di Dio è così pieno di vita divina, da non potere trattenere quest’abbondanza di cuore e deve esprimere il suo intenso amore per il Signore con inni e cantici spirituali, ispirati dallo Spirito. Dunque non si tratta del risultato di studi di canto e di musica, né di canti letti e appresi in raccolte (che Dio può anche usare, ma non si tratta di soprannaturale). È innanzitutto una salmodia del cielo, espressa dai figli che permettono allo Spirito Santo di fare vibrare le corde del cuore. Allora, realizzando che il Signore ama passeggiare nei giardini che emanano profumi dolci e gradevoli, gli canterà cantici d’amore teneri e dolci.
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Non aspirate a possedere questa comunione profonda con il Cristo? Gli apostoli avevano già compiuto una missione e avevano ottenuti buoni risultati. Tuttavia non si trattava del ministero che il Signore metteva a loro disposizione. Hanno dovuto passare per l’unzione divina, quest’unzione che ha trasformato la loro vita, che ha dato loro un nuovo coraggio, una nuova audacia, una nuova potenza, che li ha introdotti nelle cose soprannaturali, dando loro la visione e la comprensione del mondo spirituale. Sono diventati MINISTRI DELLA NUOVA ALLEANZA.
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Bisogna augurarsi vivamente che una nuova Pentecoste ridia a ogni cristiano, cioè al Popolo di Dio tutta la potenza dello Spirito Santo, accompagnata da tutte le sue manifestazioni sovrannaturali. Anche se dovesse generare degli errori, dobbiamo ricercare che la vita dello Spirito si sviluppi in noi attraverso le esperienze. Numerosi cristiani sono contro le esperienze, ma le stesse persone non accetterebbero mai una conversione fatta di parole senza l’esperienza. Esperienza significa REALTÀ.
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Quante barriere abbiamo create per impedire che ciò arrivi. Come nella visione d’Ezechiele vogliamo avere i due piedi ancorati per terra. È stato necessario che Ezechiele sia condotto a andare più profondo. È stato necessario che abbandoni tutto. Se sapete nuotare o galleggiare, sapete certamente che dovete lasciarvi andare. Soltanto quando ha perduto piede, lo Spirito di rivelazione ha incominciato a lavorare in lui.
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Quando il livello della riviera si alza, tutte le barriere innalzate, saranno tolte e non le si vedranno più. Le barriere di separazione del popolo di Dio, come le denominazioni saranno abolite. Lasciamo che lo Spirito Santo cambi i nostri preconcetti.
Certo già lo fa, ma vuole operare di più.
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Lo Spirito Santo discenda con forza e freschezza sul popolo di Dio e riprenda il suo posto sui pulpiti, sulle sedie di chiesa, in mezzo a tutta l’assemblea. È quello che desideriamo?